Durante la presentazione sono state fornite anche alcune performance indicative di Vega 64 che, stando ai dati mostrati, si posiziona nella stessa fascia della GTX 1080, che però è disponibile da oltre un anno e presenta un TDP inferiore. Ciò ha fatto storcere il naso a molti di coloro che aspettavano Vega con impazienza, ma solo i benchmark delle testate indipendenti potranno mostrare le vere potenzialità di Vega, specialmente dopo che AMD stessa ha affermato che sulla Frontier Edition alcune feature chiave, come il DSBR (Draw Stream Binning Rasterizer), erano disattivate.
Ovviamente AMD ha anche spinto sul fronte del FreeSync, la tecnologia di refresh adattivo derivato dallo standard VESA che l’azienda ha già adottato e rilasciato dal 2015, la quale assicura un gameplay fluido a costi nettamente inferiori all’avversaria G-Sync, che richiede un modulo hardware dedicato e porta a prezzi maggiori per i monitor.
Per favorire l’acquisto delle schede Vega e al contempo della propria piattaforma Ryzen, AMD ha introdotto i “Radeon Packs”, dei pacchetti che includono sconti su altri acquisti (quali processori Ryzen, schede madri compatibili e monitor Freesync) e giochi inclusi. Tuttavia questo annuncio è stato abbastanza criticato, in primis poiché sembrano essere l’unico modo per ottenere Vega 64 in versione Limited e Liquid Cooled, secondariamente perché essi limitano gli sconti all’acquisto del solo R7 1800X e schede madri selezionate relativamente costose (per un totale di $100 di sconto) e lo sconto di $200 su un monitor FreeSync è disponibile solo in USA, Canada, Messico, Australia e Singapore. Inoltre, l’unico modo per ottenere i Radeon Pack è acquistarli direttamente dal sito AMD.
Infine, un’altra piccola novità: AMD è al lavoro anche su una RX Vega Nano, che è stata mostrata durante la conferenza senza tuttavia comunicare nessuna specifica, sintomo del fatto che non sarà pronta prima di qualche mese. Il design sembra derivare sia da quello della R9 Nano sia da quello di Vega 64 LE, con shroud in alluminio spazzolato e cubo rosso all’estremità vicina ai connettori di potenza; l’alimentazione ausiliaria consiste in un singolo connettore a 8 pin e, viste le specifiche delle altre Vega, avrà probabilmente delle frequenze ancora minori di Vega 56, mentre non si conosce ancora la configurazione dei core.
I prezzi ufficiali sono $399 per Vega 56, $499 per Vega 64; bisogna aggiungere $100 dollari in caso di acquistino i Radeon pack relativi, che consentono inoltre l’acquisto della Vega 64 LE ($599) e della variante Liquid Cooled ($699). Tutte le Vega 64 hanno come data di rilascio ufficiale il 14 agosto, mentre per quanto riguarda Vega 56 e le versioni custom di Vega 64 bisognerà aspettare settembre; tra i vari partner di AMD, ASUS ha già annunciato il rilascio delle versioni Strix di Vega durante la prima metà di settembre.
Ryzen Threadripper
Sempre durante il SIGGRAPH sono stati annunciati i tre nuovi modelli della serie Ryzen Threadripper, pensata per PC high end e workstation e basata su piattaforma X399 con socket TR4. TR 1950X, TR 1920X, TR 1900X: questi i nomi delle CPU Threadripper che verranno rilasciate entro fine mese.
Il TR 1950X, il top di gamma, è dotato di ben 16 core e 32 thread, con frequenza base di 3.4 GHz e 4 GHz di boost; il TR 1920X è cotato di 12core/24 thread e guadagna solo 100 MHz sulla frequenza base; il TR 1900X potrebbe invece sembrare una copia dell’R7 1800X con frequenze maggiorate, ma è sempre composto da due die Zeppelin come gli altri Threadripper ed è pensato per un’utenza che ha bisogno dei vantaggi della piattaforma X399 ma ha budget o necessità di calcolo più contenute. Tutti e tre sono dotati di XFR, che può aggiungere fino a 200 MHz su carichi single threaded per un massimo, dunque, di 4.2 GHz.
La suddetta piattaforma X399 offre il supporto al quad channel e un numero di linee PCIe 3.0 mai visto prima su computer desktop, ben 64, consentendo setup multi-GPU senza compromessi e ampia disponibilità di linee per l’installazione di SSD basati su interfaccia PCIe NVME. AMD promette prestazioni ed efficienze maggiori rispetto alle controparti i9 di intel, nonché consumi e prezzi inferiori: infatti le tre CPU saranno vendute rispettivamente a $999, $799 e $549, prezzi che probabilmente si convertiranno 1:1 in euro come succede già con la linea Ryzen 7/5/3.
Data la novità della piattaforma AMD ha già confermato il supporto sia dei maggiori partner per le schede madri (Asus, Asrock, MSI e Gigabyte) sia di oltre 90 rivenditori e di svariati produttori di sistemi di raffreddamento, sia AIO che ad aria. Infatti il socket TR4, e quindi anche i processori ospitati, sono talmente grandi da richiedere interfacce di contatto più estese rispetto ai processori di fascia mainstream. Ricordiamo infatti che il socket ed il substrato per Threadripper sono gli stessi delle CPU EPYC per server, con 4094 pin LGA e 4 die Zeppelin interconnessi tra loro tramite Infinity Fabric. Ovviamente Threadripper dispone di soli due die abilitati e, come affermato da AMD, gli altri due presenti sotto l’IHS non sono veri e propri chip ma parti di supporto inattive, installate per maggior stabilità e per favorire la dispersione di calore, mantenendo la stessa configurazione e substrato di EPYC per contenere i costi di produzione e sviluppo.
Ryzen Threadripper verrà inoltre venduto in un nuovo packaging, dotato di una manopola per l’apertura sul retro e dal design e qualità costruttiva decisamente migliori rispetto alle classiche scatole in cartone, segno di maggior cura dei dettagli ed attenzione verso gli acquirenti. TR 1950X e TR 1920X saranno disponibili a partire dal 10 agosto, mentre TR 1900X dal 31 dello stesso mese.
Per maggiori informazioni su AMD, visitare il sito amd.com