Enermax ha sempre dato sfoggio della sua qualità nella progettazione dei suoi prodotti, poichè è sempre riuscita a fare centro grazie al rilascio di componenti dotati di ottime features estetiche, tecniche e qualitative. In questa recensione andremo ad analizzare la tastiera Enermax Acrylux Wireless, prodotto di punta nel catalogo tastiere del brand. Nelle prossime pagine l’ andremo ad analizzare e cercheremo di capire se l’ Acrylux è una degna erede dell’ Aurora Wireless, ovvero della precedente periferica di Input lanciata da Enermax.
Poco dopo il lancio dei suoi nuovi processori Bulldozer, AMD, nel mese di Dicembre, ha deciso di lanciare anche le VGA appartenenti alla famiglia Tahiti, le HD7950 e HD7970. Con questa mossa, la società con sede a Sunnyvale ha aggiornato il suo listino di VGA top di gamma a singola GPU, andando di fatto a sostituire le ormai vecchie HD6970 e HD6950. I vari partner si sono messi così all’ opera per rendere disponibili nel più breve tempo possibile le nuove soluzioni, e, come sempre, le prime schede ad essere commercializzate sono state delle VGA Reference, quindi identiche ai modelli AMD. Quest’ oggi siamo qui per presentarvi una HD7970 reference marchiata Sapphire, che è il partner AMD più conosciuto ed importante al mondo. Trattandosi di una VGA reference, nell’ articolo che segue andremo a testare più che il lavoro svolto da Sapphire, quello seguito da AMD, con l’ intento di capire limiti e pregi della nuova architettura.
Era l’ ottobre del 2008 il momento in cui venivano diramate le specifiche di un nuovo step per l’ interfaccia più usata nel mercato consumer: l’ Universal Serial Bus, più comunemente noto con il semplice acronimo USB. Questa nuova revision, la terza dalla nascita, porta in dote con i suoi 4.8 Gb/s velocità teoriche fino a 10 volte superiori rispetto al predecessore, che necessiteranno quindi di supporti adatti per sfruttarne le potenzialità. Si renderanno indispensabili SSD esterni o raid di HDD ad alte prestazioni quindi per sfruttarlo adeguatamente, no? Non esattamente. Perchè come avremo modo di vedere nell’articolo, Mach Extreme, giovane azienda fondata nel gennaio 2010 con motto: “Spend your time productively – it is non-refundable” (Usa il tuo tempo in maniera produttiva – non è rimborsabile), ci ha deliziato con un prodotto insolito per chi è abituato alle alte prestazioni: una Pendrive USB. Ed è proprio la piccola FX 3.0 il prodotto che analizzeremo nelle pagine seguenti.
Uno dei mercati che nell’ ultimo periodo è stato sottoposto ad un considerevole sviluppo ed ad un’ iniziale cambio di tendenze è quello dello Storage. Questo settore dell’ informatica in ambito Consumer, infatti, è sempre stato legato alle unità a piatti rotanti, che beneficiando di un ottimo rapporto prezzo / capacità sono state le soluzioni preferite da moltissimi utilizzatori. Nell’ ultimo periodo, però, il mondo degli Hard Disk è stato messo a dura prova dall’ alluvione in Thailandia, ma in parte anche dal progresso tecnologico degli SSD che, accompagnati anche da una riduzione dei costi, sono riusciti di fatto ad ottenere l’ interesse di molte più persone in questi ultimi 6/7 Mesi rispetto a quanto successo nei due anni precedenti. Parlando di prezzi, infatti, la forbice tra SSD e Hard Disk si è nettamente ridotta, ma nonostante questo le unità a piatti rotanti continuano ad avere un costo attualmente irraggiungibile per le periferiche allo stato solido, le quali, però, possono vantare delle Performance di molto superiori grazie anche all’ Interfaccia di trasferimento dati Sata III. Da questo si evince come le differenze rispetto al passato siano davvero tangibili, poichè si è passati da una situazione dove la differenza prestazionale era presente, anche se non marcata come adesso, ma con dei costi delle unità SSD davvero spropositati, ad un’ altra, quella attuale per l’ appunto, dove il costo superiore delle unità a stato solido è maggiormente giustificato dalle prestazioni in gioco. Quest oggi parleremo di OCZ, ed in particolare del Vertex III da 240GB, un disco solido Sata III che alla capacità elevata affianca anche performance degne di nota, visto che nel catalogo Consumer di OCZ è secondo solo al Max IOPS. Andiamo a scoprirlo insieme.
Nel panorama informatico il nome Asrock è spesso stato associato a prodotti economici ma di qualità inferiore rispetto ai grandi brand che dominano il settore delle schede madri. Dall’introduzione del socket 1155 la società Taiwanese fondata nel 2002 ha saputo catturare l’attenzione non solo della fascia mainstram dei consumatori ma anche quella enthusiast e gamer iniziando a produrre anche mainboard di fascia alta dotate di design accattivanti, ottime prestazioni, prezzi contenuti e feature innovative come ad esempio il BIOS UEFI. Questa nuova politica aziendale ora è stata applicata anche ai modelli con chipset AMD, in particolare alla serie 990FX, che oggi analizzeremo sotto forma del modello 990FX Extreme4, punta di diamante della proposta Asrock insieme alla Fatal1ty 990FX Professional. Con i nostri test verificheremo le potenzialità di questa scheda in ambito 2D, 3D e in overclock e vedremo se le nostre attese verranno confermate.
Se per le case produttrici di processori e schede video la guerra per accaparrarsi le simpatie del mercato si gioca a suon di record e di componenti top dal prezzo spesso proibitivo, in realtà i maggiori guadagni che esse hanno provengono dalle fasce discrete della gamma di proposte offerte, la cosiddetta fascia Mainstream. Spesso questo livello viene occupato da versioni depotenziate di componenti di fascia più alta o da hardware di generazioni precedenti opportunamente rimarchiato, per cui è difficile avere innovazioni concrete in questa zona. AMD lancia il suo modo di reinventare la fascia medio-bassa del suo mercato proponendo una APU, cioè un processore con integrato direttamente nel package anche una GPU. Si tratta di Llano. In questa recensione analizzeremo L’APU A6-3650, proposta intermedia della gamma completa del socket FM1, cercando di capire se veramente il lavoro svolto dalla casa di Sunnyvale è in grado di dare una scossa ad un settore fonte di sicuri guadagni.
Il periodo che stiamo attraversando sta mettendo a dura prova le economie dei vari stati, colpendo più settori di mercato, tra cui anche quello informatico, e obbligando di fatto le aziende ad ampi sforzi per sopravvivere. Per questo motivo da qualche anno a questa parte i vari produttori stanno diventando sempre più orientati alla produzione di diverse tipologie di componenti, senza più limitarsi ad un catalogo contenente solo quelle appartenenti ai settori di mercato che le hanno resi celebri. Facendo così, sono infatti in grado di offrire una maggior variante di soluzioni alla clientela, aumentando esponenzialmente il numero di possibili vendite e quindi di profitto. Per questo motivo Thermaltake, brand conosciuto per i suoi Chassis, PSU e dissipatori ha deciso di fondare Tt eSports, branca della società destinata alla produzione di periferiche gaming ad un costo competitivo e supportata dall’apporto delle idee di Professional Gamers. Non è mistero che in Tt eSports, infatti, tengano molto in considerazione il prezzo al quale propongono le loro proposte, rendendole di fatto appettibili ad un maggior bacino di persone. Quest’ oggi ci occuperemo di una cuffia per gamer, la Schock Spin HD. Sarà riuscita Tt eSports ad immettere sul mercato un prodotto in grado di attirrare l’ interesse di un pubblico sempre più esigente come quello dei gamer? Andiamo a scoprirlo.
Gigabyte è un produttore hardware ben apprezzato da diversi anni dalle fasce alte del mercato per le performance e le features dei suoi prodotti, in particolar modo per il settore delle schede madri. Il produttore Taiwanese coglie l’occasione dell’uscita dei nuovi processori AMD della serie FX per lanciare le sue nuove mainboard basate sul chipset AMD 990FX, tra le quali spicca il modello top di gamma 990FXA-UD7, che sulla carta presenta tutte le caratteristiche per diventare un punto di riferimento sul socket AM3+ con caratteristiche che non hanno eguali nelle mainboard dello stesso segmento. In questa recensione analizzeremo la scheda e le sue prestazioni in ambito 2D, 3D e overclock, per scoprire concretamente cosa si cela sotto la nuova accattivante livrea nera della fascia alta di casa Gigabyte
Corsair è uno dei produttori di memorie RAM più attivi nel panorama informatico, sia che si stia parlando di moduli ad alte performance che di semplici kit per il PC di tutti i giorni. Da qualche anno a questa parte, però, Corsair ha seguito le scelte intraprese da alcuni suoi competitor, ampliando il suo catalogo anche con soluzioni non legate al mondo delle memorie, e cominciando di fatto a commercializzare unità allo stato solido, PSU, Cooler, periferiche Gaming e Chassis. Quest oggi andremo a testare uno degli ultimi cabinet per PC sfornati dal brand tedesco, il Carbide 400R. Il case in esame appartiene al segmento di vendita Main Stream, facendo dell’ ottimo rapporto qualità prezzo il suo punto di forza. Nelle prossime pagine ve lo andremo a mostrare nel dettaglio, con l’ intento di capire se Corsair è nuovamente riuscita a presentare uno chassis valido, come successo con i cabinet della serie Obsidian e Graphite, oppure se il basso costo di vendita, imposto dalla fascia di mercato in cui si colloca il prodotto, rappresenterà un limite per il Carbide 400R.
Nonostante il lancio delle nuove piattaforme Intel X79, e quindi della tecnologia Quad Channel, il mercato è ancora orientato verso le soluzioni socket 1155. Questo perchè i costi dell’ intera piattaforma sono nettamente inferiori, rendendola di fatto la preferita rispetto al ben più costoso socket 2011. Per questo motivo i brand continuano ad investire fondi in soluzioni compatibili con queste piattaforme, così da offrire un catalogo sempre più ampio ai propri clienti. Kingston, produttore californiano di memorie, non ha di certo voluto percorrere mercati differenti dai suoi rivali, e ha così continuato a sviluppare le soluzioni Dual Channel, ma con un occhio di riguardo alla capacità dei moduli, senza però sacrificarne le performance. Infatti, non è tabù dire che ormai le applicazioni sfruttano sempre di più la memoria Ram installata nel computer, e se fino ad un paio di anni fa avere 4GB voleva dire essere “sistemati” per qualsiasi utilizzo Consumer del PC, oggi non è più così. Quest oggi andremo a recensire un kit di memoria basato proprio su moduli ad alta capacità, le Kingston KHX2133C9D3T1K2/8GX. Il kit in esame appartiene alla serie HyperX T1, ovvero quella che attualmente occupa la posizione più alta del catalogo Kingston, in quanto orientate ai Power User più incalliti, cosa facilmente comprensibile visto la loro frequenza di funzionamento, di ben 2133MHz, affiancata ad una capacità totale di ben 8GB.