Mitologicamente Asgard indica la casa degli dei, per Xigmatek, invece, questo nome rappresenta una delle sue ultime serie di Chassis. Il brand con sede a Taiwan ha infatti da poco lanciato una nuova famiglia di cabinet MainStream per il mondo dei PC, arrichendo con altre proposte il suo già ricco catalogo. In questa recensione andremo ad analizzare il prodotto più economico della serie, ovvero l’ Asgard Pro. Si tratta di una proposta sulla quale Xigmatek punta molto per le fascie più basse del mercato MainStream, in quanto, nonostante il prezzo di vendita contenuto, promette Features di tutto rispetto. Sarà davvero così? Andiamo a scoprirlo.
Ogni giorno sentiamo di nuovi brand che vogliono inserirsi nel mondo dell’informatica e fregiarsi del titolo di top producer, com’è logico buona parte di questi nuovi “giocatori” non riesce a sfondare e rimane nell’ombra. Questo però non è accaduto alla ormai nota BITFENIX che è riuscita a conquistarsi una fama di tutto rispetto grazie all’alto livello qualitativo a fronte di prezzi decisamente concorrenziali. Il suo catalogo varia dai case alle ventole, dai rheobus agli accessori per modders. Nella recensione odierna andremo a valutare un case della lineup midtower di bitfenix, ovvero il RAIDER.
Crisi, crisi, crisi. Queste sono le parole che più sentiamo oggigiorno, ed infatti la crisi economica ha colpito tutti ed ha obbligato i cittadini ad essere almeno un po’ più attenti sulle loro scelte. Scelte che magari annoverano all loro interno l’acquisto di un PC, per il quale si è costretti a non guardare solo le performance ma anche il portafogli piangente. Ed ecco quindi che le aziende hanno presentato vagonate di prodotti a basso prezzo, rivolti a chi non può permettersi di scrivere 7 cifre sul libretto degli assegni. Tra queste aziende vi è la relativamente neonata Bitfenix, che in poco più di due anni si è ritagliata un importante spazio nel grafico dei produttori di chassis per computer grazie a proposte accattivanti e dal prezzo sensato. Una delle ultime creazioni è il Merc Beta, chassis entry level dal prezzo molto contenuto.
L’ ordine all’ interno del case è una delle caratteristiche maggiormente ricercate da molti amanti del settore informatico, poichè, con un case pulito ed ordinato, non si hanno solo dei gran benefici estetici, ma anche funzionali. In queste condizioni, infatti, il ricircolo d’ aria all’ interno dello chassis è estremizzato, riuscendo di conseguenza ad ottenere riduzioni delle temperature di esercizio dei vari componenti installati. Fino a qualche anno fa, per mantenere in ordine uno chassis era più che sufficiente affidarsi alle classiche fascette in Nylon, usate per raggruppare il cablaggio in uscita dal PSU. Questa soluzione, però, era efficace ai tempi ma oggi non lo è più, poichè, l’ aumento della complessità dei vari sistemi, ha portato anche ad un netto aumento del numero di cavi presenti dentro ad un case. Questa evoluzione ha spinto i vari produttori di PSU a cercare delle alternative, ricerca che è sfociata nella commercializzazione degli alimentatori a cablaggio modulare. Questa tipologia di PSU ha però trovato non pochi problemi a diffondersi, in quanto inizalmente l’ efficienza e la stabilità dei Rail venivano penalizzate dalla connettività modulare. Con lo sviluppo tecnologico si è però riusciti a tamponare questi difetti, tanto che al giorno d’ oggi, in alcuni cataloghi di noti produttori del settore, troviamo soluzioni con cablaggio interamente modulare. La caratteristica principale di queste unità è che ogni cavo in uscita dal PSU è scollegabile, cosa che in passato era possibile fare solo con alcune connessioni, che solitamente erano destinate a periferiche secondarie. Quest oggi andremo a recensire proprio una di queste unità interamente modulari, il Silent Pro Hybrid da 1050W di CoolerMaster. Come avremo modo di vedere il prodotto in questione vanta un gran numero di Features e accessori interessanti, come un Rheobus da poter utilizzare per la gestione delle ventole, che lo pongono come proposta Top di gamma del catalogo CoolerMaster, dietro solamente al modello da 1300W della stessa serie. Andiamo a scoprirlo insieme.
Crisi, crisi, crisi. Queste sono le parole che più sentiamo oggigiorno, ed infatti la crisi economica ha colpito tutti ed ha obbligato i cittadini ad essere almeno un po’ più attenti sulle loro scelte. Scelte che magari annoverano all loro interno l’acquisto di un PC, per il quale si è costretti a non guardare solo le performance ma anche il portafogli piangente. Ed ecco quindi che le aziende hanno presentato vagonate di prodotti a basso prezzo, rivolti a chi non può permettersi di scrivere 7 cifre sul libretto degli assegni. Tra queste aziende vi è la relativamente neonata Bitfenix, che in poco più di due anni si è ritagliata un importante spazio nel grafico dei produttori di chassis per computer grazie a proposte accattivanti e dal prezzo sensato. Una delle ultime creazioni è il Merc Beta, chassis entry level dal prezzo molto contenuto.
CoolerMaster è un’azienda taiwanese che dal 1992 ci delizia con i suoi prodotti per il settore PC. Non sembrerebbe esserci niente di particolare, se non che l’azienda si è spesso distinta per innovazione e scelte tecniche all’avanguardia nel segmento che ha anche dato il nome alla società: il raffreddamento dei PC. Ed ecco quindi che autentici mostri come il dissipatore V10 a cella di peltier hanno calcato il mercato, per fornire agli utenti enthusiasth ciò che da sempre bramano: le massime prestazioni. Ma CoolerMaster non è solo questo, Coolermaster è un’azienda a tutto tondo che attualmente produce anche chassis, periferiche da gaming ed altri prodotti sia per la fascia enthusiasth che quella Entry-level. Siamo infatti qui per recensire dopo la recente analisi di un altro entry level della casa, il 212 EVO, l’ Hyper TX3 Evo; proposta destinata a chi ha budget ristretto ed orecchie sensibili.
Quando si parla dei mostri sacri nel settore del cooling pc, non si può non pensare a CoolerMaster. Questa azienda infatti opera da più di due decadi nel settore, ed ha uno dei migliori know how in circolazione. Inoltre la società è nota per la sua voglia di sperimentare, in tutti i campi; chi non ricorda infatti progetti come il dissipatore V10 a cella di Peltier, o case innovativi come la serie HAF specificatamente rivolta ai videogiocatori? Ebbene, Coolermaster non è solo questo: Coolermaster è anche attenzione per ogni tipo di cliente, sia esso un appassionato di device mobili, con la serie Choiix, sia esso una persona attenta alla rumorosità del proprio computer. Ed è proprio a quest’ultima tipologia di buyer che il prodotto oggetto della review odierna è indirizzato. E’ ora il turno del Coolermaster Hyper 212 Evo, risponderà presente o si sarà addomentato?
Quando si decide di acquistare un nuovo Case ci si imbatte in una ricerca non indifferente per trovare la proposta che più si addice alle nostre esigenze, e la maggior parte delle volte ci si sofferma sulle capacità di aerazione, sull’estetica o sul semplice prezzo dei prodotti in esame salvo poi scoprire che il tanto agognato acquisto fa più rumore di un caterpillar. Ed ecco quindi che all’acquisto successivo l’interesse magari si rivolge verso altre tipologie di features, come ad esempio la rumorosità. Ed è proprio a questo aspetto che Coolermaster ha dedicato uno Chassis della sua gamma. Il prodotto preso in esame si chiama infatti Silencio 550, tanto per non lasciare nulla in sospeso fin dalle prime ricerche. Ecco quindi che siamo qui per scoprire se questa proposta svolgerà degnamente il suo lavoro, o se le cuffie antirumore siano un accessorio irrinunciabile.
Quando parliamo di Overclock ad alti livelli non può non venire in mente EVGA. L’azienda californiana infatti è tra le maggiori investitrici nel campo, grazie anche ad alcuni dipendenti che definire di “Alto Livello” sarebbe riduttivo. Cercate Kingpin su google e caprite che lavora dietro alla sezione “classified” di EVGA. Ma L’azienda non è solo Overclock ad azoto liquido, e quindi ha deciso di sviluppare autonomamente un proprio dissipatore di calore. Questa può sembrare una scelta azzardata, considerato il già saturo mercato del cooling che cerca sempre e solo il meglio sia esso in termini acustici, di performance o qualità/prezzo. Vedremo se stavolta si è scesi a compromessi, o se come al solito il brand americano ha voluto solo offrire il massimo ai suoi fedeli seguaci.
Durante l’ acquisto di un nuovo sistema, purtroppo, sono poche le persone che tengono da conto il discorso alimentatore, preferendo investire maggiormente in componentistica Hardware differente e non viceversa. Queso però non è sicuramente una scelta corretta, in quanto il PSU è l’ unità destinata ad alimentare e proteggere l’ intera piattaforma, risultando di fatti uno dei componenti più delicati dell’ intero sistema. Uno dei brand che si è fatto meglio conoscere per la qualità dei suoi alimentatori è Antec, società con sede negli Stati Uniti d’ America che negli ultimi anni ha attirato l’ attenzione degli utenti più Enthusiast grazie alla serie di PSU True Power Quattro e HCP. Questi prodotti, usati da moltissimi Overclocker, hanno permesso di conquistare differenti Record del Mondo ma, a fronte di un prezzo di vendita non accessibile a molti, non hanno saputo trovare spazio nei case degli utenti più moderati, che, ricordiamo, rappresentano la fetta di mercato più ampia. Questo ha rappresentato un problema non indifferente per Antec, che purtroppo nel suo listino non vantava nuove proposte di stessa qualità ma rivolte ad un pubblico meno Enthusiast. La situazione è però mutata quando la società ha deciso di introdurre sul mercato la serie di alimentatori “High Current Gamer”, che, progettati partendo dalle basi dei PSU di fascia superiore, si propongono al mercato a prezzi molto più contenuti, rivolgendosi di fatto a quella fascia di mercato al quale Antec nell’ ultimo periodo aveva prestato meno attenzione. Quest oggi siamo andremo ad analizzare questa serie di prodotti, cercando di capire se il lavoro di Antec si può considerare ben riuscito o meno, ecco a voi l’ Antec HCG-750.