OCZ Vertex 2 80GB: Perchè il Sata II non è ancora al tramonto
Le unità a stato solido molto probabilmente rappresenteranno il futuro delle periferiche di Storage, ma già nel mercato attuale stanno creando non pochi problemi ai dischi dotati di piatti rotanti, che se non fosse per un prezzo molto più contenuto sarebbero già stati superati in volumi di vendite. A testimonianza di ciò ci sono le scelte intraprese da molti produttori, che hanno indirizzato i loro sforzi verso l’ affinamento di queste unità. Questo ha permesso di commercializzare soluzioni più o meno costose in base alle prestazioni offerte, rendendo così possibile una diffusione degli SSD anche tra gli utenti meno Enthusiast. Quest oggi ci occuperemo di OCZ, società che nell’ ultimo anno è stata protagonista di scelte importanti, come quella di abbandonare il mercato delle memorie per PC, settore che l’ ha vista protagonista per molti anni, a beneficio di maggiori investimenti in quello dello Storage. Il prodotto che andremo a recensire oggi non rappresenta la punta di diamante del catalogo Consumer OCZ, posizione attualmente ricoperta dalle periferiche Vertex 3 dotate di interfaccia Sata 6Gbps e da quelle RevoDrive, ma è un disco rivolto agli utenti non ancora in possesso di una piattaforma di ultima generazione, obbligati quindi a ricorrere alle connessioni Sata II. Stiamo parlando del Vertex II, unità che grazie all’ utilizzo di un controller SandForce 1222 promette prestazioni elevate nonostante un’ interfaccia di connessione che ha rappresentato fino ad oggi un limite per questa tipologia di periferiche. Nelle prossime pagine andremo a vedere se OCZ è riuscita nel suo intento, oppure se il limite del Sata II è difficilmente superabile anche con l’ utilizzo di un controller molto performante.