I sistemi di dissipazione ad aria sono le soluzioni maggiormente diffuse nel mondo del cooling informatico, nonostante prestazioni quasi sempre inferiori a quelle dei sistemi di raffreddamento non convenzionali. Non è infatti eresia dire che, nella classifica dei sistemi maggiormente performanti in ambito cooling, i dissipatori ad aria non siano al primo posto, visto che sono preceduti da altre soluzioni, come kit a liquido e phase change. Sorge quindi un dubbio, ovvero qual è il motivo di questa diffusione? Semplice, la facile gestione e la bassa manutenzione richiesta dai tradizionali Heat Sink. Gli altri sistemi di raffreddamento, infatti, richiedono oltre a molto tempo per essere assemblati, anche un’ attenta e periodica manutenzione, cosa che, insieme ad un un ulteriore svantaggio come può essere quello di un prezzo di vendita non troppo concorrenziale, li allontana dal cliente medio. Il settore dell’ Air Cooling, forte di questo vantaggio, ha così ottenuto un grande successo, e tutt’ ora, spinto da una continuo ricambio di prodotti nei cataloghi dei vari brand, continua ad aumentare le sue quotazioni. Ma come accennato in precedenza, un limite di questa tecnologia è rappresentato dalle prestazioni, che sono inferiori a quelle di altri sistemi di raffreddamento, e molte volte, per tamponare questo handicap, i brand sono costretti ad utilizzare ventole molto performanti, andando però a generare un problema secondario, la rumorosità. E’ infatti risaputo che nel mondo dell’ Air cooling la maggior parte delle volte Rumorosità e Performance vanno di pari passo, e all’ aumento di una corrisponde un aumento anche dell’ altra. I vari produttori di Cooler sono così costretti ad un continuo sviluppo delle loro soluzioni, con l’ intento di migliorare il più possibile il rapporto tra rumorosità e performance, andando a diminuire il primo e lasciando invariato, o possibilmente migliorando il secondo. Quest oggi siamo qui per presentarvi un dissipatore che, fondamentalmente, non è nulla di nuovo, visto che è un aggiornamento del Thermaltake Contac 29 presentato qualche mese fa. Il Contac 29 era un cooler che vantava delle caretteristiche tutto sommato valide, visto che ad una buona silenziosità affianca prestazioni discrete, ma dotato di un limite che non lo ha reso appettibile a molte persone, ovvero il sistema di montaggio composto dai tradizionali Push Pin. Thermaltake ha così deciso di reinvestire su questo progetto, chiamandolo Contact 29 BP, dove “BP” sta ad indicare Back Plate, ovvero il fulcro dell’ intero refresh del cooler, che fondamentalmente resta invariato rispetto al passato, tranne per quanto riguarda il sistema di montaggio che ora vanta un sistema di staffa e controstaffa. Con questa modifica il produttore spera di avere un maggior successo tra le persone in cerca di un cooler Main Stream, visto che si aspetta di migliorare le temperature di esercizio dei processore grazie al miglior contatto offerto dal nuovo sistema di aggancio.
